
Gennaio è il mese per eccellenza dei buoni propositi per il nuovo anno. Sono sincera: ho smesso di fare l’elenco dei buoni propositi e ho preso la buona abitudine di concentrarmi sulle cose più semplici e basilari della mia vita. Complici i due anni precedenti, trascorsi in piena pandemia, ho cambiato le mie abitudini e rivisto le priorità.
Da qui nasce l’articolo del blog sul mangiare naturale e sano: un aspetto molto importante e spesso, troppo spesso, banalizzato e trascurato.
Mangiare naturale e sano è possibile? Qual è l’alimentazione più corretta per mantenere l’uomo in salute? E, soprattutto, in che modo salute e alimentazione sono legate?
Una premessa
Il corpo umano ha la naturale tendenza a essere sano. Tutte le volte che le nostre cellule subiscono una qualche lesione, i meccanismi di riparazione cellulare e antiossidanti specifici intervengono per ripristinare la situazione. Il corpo umano possiede una sua proprietà intrinseca di auto-guarirsi e di riportare, nella maggior parti dei casi, un normale stato funzionale dell’organismo.
Se la tendenza del corpo è questa, perché ci ammaliamo allora? Come dice il libro: “Come vivere 150 anni in salute” Dr.Dimitris Tsoukalas, MD ci si ammala per due motivi:
- i danni causati da atti o omissioni superano la capacità e la velocità del corpo di ripararli;
- il corpo non ha a sua disposizione sufficienti sostanze necessarie per intervenire, di conseguenza i danni si accumulano e si manifesta la malattia.
Sono le nostre scelte quotidiane a influenzare lo stato di salute dell’organismo: seguiamo una alimentazione corretta? abusiamo di fumo, alcool, droghe, medicinali? non riposiamo a sufficienza? oppure scegliamo cibi naturali e freschi, pratichiamo sport, beviamo molta acqua e integriamo nel modo corretto?
Alimentazione naturale e sana: i passi da seguire
Esistono così tanti modelli alimentari che ci vengono proposti dai media che diventa faticoso capire quale sia l’alimentazione più adatta a noi. Non solo: applichiamo un modello credendo che sia quella la soluzione alimentare più corretta, facendo sforzi enormi, e dimenticandoci delle regole di base, senza le quali è difficilissimo raggiungere i risultati desiderati.
Il risultato? Ci scoraggiamo, arriviamo a pensare che l’alimentazione non abbia nulla a che fare con la salute e ritorniamo a mangiare un po’ come capita. Ecco quindi i miei suggerimenti di partenza per seguire un’alimentazione naturale e sana che ti aiuti a mantenere il corpo in salute con tutti gli strumenti necessari per intervenire e riparare quei danni di cui ti parlavo poco fa.
[Una piccola nota: se hai bisogno di perdere peso o devi affrontare una patologia, ti consiglio di rivolgerti a un nutrizionista che possa seguirti individualmente con consigli specifici e personalizzati.]
Consuma cibi nel loro stato naturale
È sempre più difficile consumare i cibi nel loro stato naturale senza elaborazioni che ne alterino le caratteristiche.
I cibi non elaborati come frutta, verdura, carne, pesce, uova, latte e latticini, cereali, legumi possono essere alterati a causa dei metodi di allevamento e di coltivazione utilizzati. Facciamo un esempio. Pensiamo alla carne e alla qualità della stessa che deriva da come un vitello è allevato: se è libero di pascolare all’aperto e mangia solo l’erba la sua carne si arricchirà di grassi buoni (gli omega 3) e avrà meno grassi dannosi alla salute. Questo discorso vale anche per il latte e i suoi derivati, per le uova, per le verdure.
Cerca, quindi, di scegliere con attenzione e cura i cibi che porti in tavola. Rivolgi i tuoi acquisti verso contadini diretti e, se ne hai la possibilità, contatta i gruppi di acquisto che oramai sono numerosi in quasi tutte le città. Anche se il tempo per cucinare è poco, acquista cibi non elaborati e consumali freschi: solo in questo modo avrai la certezza di mangiare un cibo che nutre sul serio!
Grassi: sì o no?
Sfatiamo il mito che i grassi fanno male perché non è affatto così. Quello che fa la differenza è la scelta dei grassi perchè non sono tutti uguali.
Negli anni Settanta c’è stata una forte campagna che demonizzava i grassi animali (come il burro) e spingeva al consumo di grassi trans e polinsaturi: margarina, l’olio di mais, di girasole o di soia. Questo ha portato le persone a preferire l’assunzione di cereali, carboidrati e zuccheri, che nel tempo ha generato un aumento di patologie Questo ha portato a un aumento del consumo di cereali, e carboidrati raffinati che si è visto essere collegato con la maggioranza delle malattie croniche molto attuali come il diabete, l’obesità, la sindrome metabolica. Io stessa ricordo che in famiglia si usava la margarina perché si pensava facesse meno male essendo vegetale. Adesso, però, sappiamo quali sono i grassi buoni che non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola e quelli invece da eliminare.
Grassi sì
- olio di oliva
- olio di semi di lino
- grassi da frutta secca (mandorle, nocciole, noci)
- olio di cocco
- burro biologico (da animali allevati all’aperto
- burro chiarificato (burro ghee)
- uova di galline allevate a terra e all’aperto
- latte e latticini di capra
Grassi no
- margarine
- oli polinsaturi di mais, soia, colza, girasole
- grassi da animali allevati con mangimi artificiali, mais e soia
- tutti gli alimenti che ne contengono come: snack dolci, salatini, patate fritte surgelate, dado da brodo, alimenti da fast food, cibi preparati
Bilancia cibi acidi e cibi alcalini
Conoscere lo stato di alcalinità o acidità dei cibi ci permette di costruire il nostro piatto con una certa consapevolezza garantendoci dei pasti ben equilibrati dal punto di vista acido/basico.
Perché è così importante farlo? Perché in condizioni normali il nostro organismo ha bisogno di mantenere uno stato di neutralità, con un pH intorno al valore di 7,41 (pH neutro). Carne, pesce, formaggi sono alimenti a prevalenza acida, frutta e vegetali a prevalenza alcalina. Per costruire un pasto bilanciato può essere utile tenere un diario alimentare e usare la tabella PRAL (te ne parlerò in un post ad hoc).
Mangiare naturare: evita i cibi elaborati e artificiali
Hanno potere acidificante e il loro valore nutritivo è basso.
Pensa alle bibite gassate ricche di zuccheri e coloranti, contengono acido fosforico e hanno pH molto acido (2.3-3.2). Un consumo prolungato e costante nel tempo può portare a uno stato di acidità e disidratazione anche grave. Per farti un esempio: dopo avere consumato una bibita gassata, acida, per tornare a un pH neutro bisognerebbe bere 32 bicchieri di acqua.
Nella categoria rientrano: biscotti, brioche, snack dolci e salati, caramelle gommose, piatti pronti, pesce surgelato impanato. Tutti i cibi che vengono elaborati con metodi artificiali perdendo il loro valore nutritivo.
Impara ad ascoltarti
Sembra una cosa facile invece non lo è affatto. A causa degli squilibri ormonali causati da un’alimentazione scorretta, la maggior parte delle persone non riesce più a sentire cosa accade nel proprio corpo. Un esempio da cui partire è quello della sete. Bevi poco? Non avverti il senso di sete? Sei in buona compagnia: quasi il 70% della popolazione soffre di disidratazione perché non sente di avere sete. E, molto spesso, si colma la carenza di acqua con il cibo perché non si capisce se si ha sete oppure fame.
Se impariamo a tenere in equilibrio il nostro corpo e a nutrirlo in modo sano e naturale, sarà lui a mandarci i messaggi di ciò di cui ha bisogno e noi saremo pronti a comprenderli.
Se serve aiuto sono qui.